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mercoledì 24 agosto 2011

Calma Gente

Rob Mazurek

 Submarine Records
Esotico, fresco, avvolgente, struggente, fluido, etereo… queste le prime definizioni che mi vengono in mente così di botto appena provo a mettere su la recensione di questo cd dalla sobria copertina, che diffonde un qualcosa di unico, di naturale, insomma qualcosa che ben presto affascina fin dal primo ascolto. Un’intensa cascata di suoni e ritmi concepita dal trombettista Rob Mazurek, ritratto in copertina con spessi occhiali da sole, uno degli esponenti della Explonding Star Orchestra, ensemble vicino al compianto Bill Dixon. Uno dei musicisti americani più impegnati nella ricerca di un jazz moderno originale e innovativo. Questa sua recente realizzazione nasce in Brasile dove Mazurek possiede una residenza e costituisce una sorta di diversivo alle ricercate e avanguardistiche produzioni con l’Orchestra. Una mistura dove comunque trovano spazio i frutti di questa sua ricerca, una miriade di elementi che vanno dall’avanguardia all’etnico. Un viaggio attraverso le nove composizioni  come in una ipotetica giungla tecnologica dove si intersecano e convivono sonorità elettroniche ed acustiche. Artefici di questo lavoro sono anche alcuni dei componenti l’Explonding Star Orchestra: Jason Adasiewicz, vibrafono, Nicole Mitchell, alto flauto, Matt Bauder, clarinetto basso, Josh Abrams, basso, Mike Reed, percussioni. A loro si sono uniti altri musicisti brasiliani come Kiko Dinucci, chitarrista e songwriter.
Emozioni a iosa durante l’ascolto che già raggiunge livelli coinvolgenti con la lunga e ipnotica “The Passion of Yang Kwei-Fe”, un pout-pourri di musica ambient intrisa di ritmi variopinti, di una suadente melodia di cui è artefice la tromba di Mazurek contrappuntata al flauto da Nicole Mitchell.
Tre solchi più avanti troviamo la delicata e triste “Flow My Tears and Last Forever” una ballata in duo, chitarra acustica e tromba, di straordinaria bellezza. In chiusura “Flamingos Dancing On The Rings of Saturn” titolo che disegna un’ immaginaria visione di una danza sospesa nello spazio che il lungo solo di Adasiewicz,  al vibrafono, rende palpabile. Questi gli episodi più significativi di un cd impossibile da etichettare così denso di essenza musicale da lasciare stupefatti e che non evidenzia cadute di tono in nessuna delle nove tracce in esso contenute. Un cd pensato solo per il mercato discografico brasiliano e per quello giapponese e quindi apparentemente non di facile reperibilità. Tutto può essere risolto con un pizzico di pazienza perché potete acquistarlo andando sul sito della Submarine Records e da lì riceverete le opportune istruzioni per la relativa procedura d’acquisto. Ne vale la pena. Un must!


Rob Mazurek / Calma Gente 2010.09.15 on Sale by catunerecords

 

lunedì 7 novembre 2016

Il Solar Sound del quartetto di Greg Burk al Torresino di Padova

31.10.2016

live concert


Serata da incorniciare quella del 31 ottobre scorso al Torresino di Padova, come tante per l'organizzazione di Centro d'Arte 70. In scena il quartetto del pianista Greg Burk: Marc Abrams al contrabbasso, Enzo Carpentieri alla batteria e con ospite il cornettista Rob Mazurek. Un quartetto che costituiva per tre quarti la struttura del Lunar Quartet del sassofonista danese John Tichai. Eravamo nel 2008, Tichai sarebbe scomparso quattro anni dopo. L'idea di quel quartetto è rinata qualche mese fa, nell'ambito del S.Anna Arresi Jazz Festival, grazie a Greg Burk che ha coinvolto in questa nuova versione di quel combo il cornettista chicagoano Rob Mazurek. 

lunedì 16 gennaio 2012

Trés Cabeças Loucuras

São Paulo Underground

Cuneiform Records


Per nostra fortuna l’iperattività musicale di Rob Mazurek ha prodotto, almeno fino ad ora,  lavori di indubbia validità, vuoi per l’eclettismo che contraddistingue il trombettista e i musicisti che di volta in volta lo affiancano, vuoi per la capacità di proporsi in contesti sicuramente originali. Questo di cui ci occupiamo oggi è un’altra ventata di frizzante musicalità che si aggiunge, a quella espressa con il magnifico Calma Gente e come quest’ultimo nasce in quella che può definirsi la seconda patria per questo trombettista ovvero il Brasile. Ed è proprio con musicisti brasiliani, i São Paulo Underground, di cui lo stesso Mazurek è componente,  che è stato inciso l’album: Mauricio Takara,cavaquinho, batteria, percussioni, elettronica, voce; Guilherme Granado,  tastiere, loops, samplers, percussioni, voce; Richard Ribeiro, voce, batteria. A loro vanno aggiunti: Kiko Dinucci,  chitarra, voce; Jason Adasiewicz, vibrafono; John Herndon, batteria; Matthew Lux, basso. Gli ultimi tre presenti solo in alcuni brani, il loro coinvolgimento è il trait d’union con quanto viene prodotto da Mazurek a Chicago. Il cd appare percorso da una incalzante frenesia ritmica, Mazurek e l’entourage brasiliano definiscono un layout che unisce ritmo ed elettronica a  cui si aggiungono riff accattivanti di immediata assimilazione. All’ascolto si materializzano echi del grande Sun Ra e si rafforza la certezza che la costante attività di ricerca del trombettista chicagoiano unita ad una vena creativa esclusiva ne fanno uno dei paladini più interessanti del nuovo jazz. Ed ecco che all’ascolto fluiscono una dopo l’altra le accattivanti armonie ritmiche di “Jagoda’s Dream” e “Carambola”; le conturbanti atmosfere di “Colibri”; le ruvide sonorità di “Pigeon”; gli schiamazzi ritmici di “Just Lovin”. C’è un ampio uso di strumenti elettronici, di vocalità filtrate. La cornetta di Mazurek è protagonista in ogni ambito, ostinata nei riff, ma sempre illuminata da una singolare identità identificativa. Nel finale il combo decide di mettere da parte un po’ delle diavolerie elettroniche fin qui impiegate per dare spazio al vibrafono di Adasiewicz, alla batteria di Herndon e al basso elettrico di Lux ridefinendo  così un sound più americano con “Six Six Eight” e ribadendo che non si dorme sugli allori nemmeno nell’ambito dei  trentotto minuti e più di Trés Cabeças Loucuras.