domenica 5 gennaio 2014

Duope

Christoph Erb / Keefe Jackson  
Fred Lonberg Holm / Tomaka Reid

Veto Records




E’ in realtà un doppio duo il quartetto che ha realizzato questo cd: due clarinettisti di cui uno, Christoph Erb di nazionalità svizzera, l’altro Keefe Jackson, chicagoiano d’adozione perché originario dell’Arkansas. Al loro fianco due violoncellisti: Fred Lonberg Holm e Tomeka Reid, entrambi residenti nella città del vento dove di fatto è stato inciso l’album, edito però dall’etichetta svizzera Veto Records. Quattro musicisti dediti all’estemporaneità, all’inventiva, alla creatività dall’alto di un bagaglio di esperienze sempre attinenti alle loro primordiali attitudini musicali. Musicisti che percorrano lande irte di trappole, dalle quali è difficile difendersi finendo nello sperimentalismo fine a se stesso che spesso tende a indisporre l’ascoltatore. Da tutto ciò i nostri sembrano avulsi perché, pur dispiegando tonalità e dinamiche improvvisative sicuramente audaci, riescono  a plasmare una performance avvincente e interessante. Per tutto l’arco delle quattro composizioni contenute nel cd si gioca su un’interazione cameristica di stampo avant, attraverso l’apporto di tonalità stridenti di cui gli archi sono i principali dispensatori mentre i due clarinetti bassi si spingono molto spesso verso sonorità graffianti. Ci si imbatte, in vari momenti, in vere e proprie ondulazioni sonore che portano in primo piano ora gli archi ora i fiati, mentre in altri episodi le due sfaccettature timbriche si intrecciano dispiegando umori variegati. In “Tubo” traccia n.2, forse non a caso, visto la denominazione della stessa, c’è una maggiore presenza di registri sonori noise, mentre l’interazione si manifesta sempre più free e freneticamente debordante. Il quartetto ricerca costantemente nuovi orizzonti espressivi, attraverso l’elaborazioni dei suoni che stanno alla base della loro dotazione strumentale, ricorrendo anche ad un approccio che esula dalla tecnica strettamente affine alla propria arte. Malgrado ciò non è difficile captare tra le fitte maglie della  loro singolare espressività aperture armoniche di alto pregio, così ben innescate in strutture di base già disarmoniche. Un album che può definirsi un caleidoscopio sonoro di inedita natura.

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